venerdì 14 novembre 2008

la pattuglia acrobatica



il termine ce lo aveva suggerito l’amico Sergio,
eravamo a cena, si chiacchierava del più e
del meno,
la Scuola stava per nascere, ancora qualche ritocco per far digerire alle due sezioni del CAI di Trieste che la Scuola di Scialpinismo non era proprietà nè dell’una, nè dell’altra ma figlia di entrambe, e poi…

noi… Piero, Rado, Pino, Diego, Franco, Lucio ed io, entusiasti per il nuovo gioco, ascoltavamo avidamente i racconti di quello che sarebbe stato, per lo meno sulla carta, il nostro primo direttore, in attesa che uno di noi diventasse istruttore nazionale, conditio sine qua non, per dirigere un corso od una scuola del Club Alpino Italiano.

…nella nostra scuola facciamo così, …è meglio in questo modo, …così ci sono meno problemi, …ma bisogna far attenzione a, …e quella volta che…, un susseguirsi di consigli, indicazioni, regole, aneddoti e storielle varie.
“e quelli più imbranatelli sugli sci”, ci diceva, “hanno bisogno di un occhio di riguardo, è gente che va da sempre in montagna, gente entusiasta, non troppo a suo agio sugli sci ma pur sempre capace di dare notevoli soddisfazioni ad un istruttore, gente che non molla” …ed è quella sera che è nata la pattuglia acrobatica.

in un corso di scialpinismo, come in tanti altri corsi, sei diviso in gruppetti autonomi, alcuni allievi e un istruttore, con un aiuto-istruttore talvolta.
ma la pattuglia acrobatica non era proprio il gruppetto più ambito da nessun istruttore o aiuto; “ancora una domenica così e mi dimentico come si scia” aveva esordito Franco, dopo una giornata passata a tirar fuori gli acrobati da mucchi di neve o da macchie di mughi che si erano improvvisamente spostati!!!
ed allora, più di qualche volta, la sera in rifugio, gli allievi ormai a letto,
la pattuglia acrobatica, complice un bicchier di vino,
noi istruttori ce la giocavamo a mora.

poi, negli anni, la pattuglia è stata sciolta, nuovi metodi di insegnamento imponevano che gli allevi venissero mischiati ad ogni uscita, che non esistessero dei gruppi fissi.
alcuni visi non li ho rivisti mai più, altri ancora hanno continuato nella lotta con l’alpe, sono diventati scialpinisti di nome e di fatto, negli anni abbiamo percorso assieme splendidi itinerari, e alcuni di loro, forse, non hanno mai saputo di aver fatto parte,
una volta,
di una pattuglia acrobatica, io non me lo ricordo,
è passato troppo tempo.

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