giovedì 7 novembre 2013

2013 - VIETNAM (dal mio diario)

12.03.2013 - Sapa ... simpatica giornata: sveglia, lotta con laura per la sveglia, colazione, trekking. Ci incamminiamo giù per la strada verso il villaggio di cat cat, subito ci affiancano delle donne che iniziano a chiacchierare con laura, propongono di lasciar fuori cat cat e di visitare lao chai, il loro villaggio, una sosta per il pranzo a casa loro, e rientro in motorbike, le seguiamo. Sono simpatiche, laura chiacchiera tutto il tempo o meglio si fa capire gesticolando, guai se avesse un braccio inutilizzabile come il mio, … chi la capirebbe!!! Il primo tratto è asfalto, poi tra le risaie, una strada in costruzione, un paio di ponti e dopo tre ore arriviamo al villaggio; è pieno di turisti, tutti fermi per la sosta pranzo, continuiamo a seguire le nostre guide, la nostra casa è lassù, in alto, praticamente sulla strada. Poco prima di arrivare si fermano a fare la spesa: tofu, noodles, uova e pomodori, ancora pochi metri ed entriamo in casa. Ambiente principale, dove i bambini giocano, ma che rapidamente si trasforma in sala da pranzo; ai lati le due parti in cui si divide la cucina: quella con il fuoco che fa anche da riscaldamento, e l’altra che fa da cucina – preparazione. Sopra, dei soppalchi con le camere; scarno anzi nullo l’arredamento, tanti però i bambini, di tutte le misure. Il più piccolo ha viaggiato con noi tutta la mattina, infagottato come un salame in schiena alla madre. Prima cosa, appena arrivata, la madre lo srotola dal bozzolo e lo allatta, poi va in cucina, un buco per terra con del fuoco, e finisce di preparare il lunch; tirano fuori un basso tavolino, delle ciotole di riso, e mangiamo. Tofu a parte, che non mi è mai piaciuto, i noodles con uova e pomodori sono buoni; poi, a pranzo terminato, il mercatino: ogni donna ha qualcosa da proporre … acquistiamo dalle tre che ci hanno fatto da guida per tutto il giorno, un arazzo e due cuscini… tutte avrebbero qualcosa da vendere, spuntano sempre nuove stoffe e nuove venditrici, ma dobbiamo fermarci; è’ stata una bella giornata, con guide non convenzionali, che ci hanno offerto il pranzo, a casa loro, … e per noi questo può bastare. Ci congediamo, saluti, fotografie, abbracci, due degli uomini ci riportano a sapa in moto per pochi dollari; anche stavolta l’ipad ha fatto una parte simpatica: lo stagno ha fatto impazzire grandi e piccini, in particolare quello più pestifero che, toccando lo schermo, ha fatto comparire una foglia ed ha esultato come uno dei giocatori di rugby maori!!! e giù tutti a ridere.

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