lunedì 27 maggio 2019

MYANMAR 2015 - la vecchia Birmania (dal nostro diario)


… Laura rientra al lavoro dopo la malattia, danno al sottospinato e, … le cade la bombola di CO2 sul piede!  2° dito blu!  ROTTO!!!
Cerotto e via, domani si parte ugualmente!
Sbarchiamo in orario a Yangon, forse anche con un po’ di anticipo, fila per la dogana, ritiro delle valige… della valigia. Quella di Laura è rimasta a Roma, sbrighiamo le pratiche al customer service, il pullman attende e ci porta fino al Motherland inn .


…in fila alla dogana, uno mi saluta, contraccambio, è triestino, chi è? da dove mi conosce? allievo di qualche corso? non ci penso più che tanto…  
lo ritrovo al Motherland,  è con la sua ragazza, anche loro viaggiano soli, mi chiama per nome… 
ma chi sei, dico, da dove ci conosciamo???    
pensaci.….  mi risponde!!!
salgo in camera a depositare i bagagli, un flash…  Marocco 2009, gole del Todra,  era là ad arrampicare con Mauro, con U.Iavazzo e un altro ancora,  Riccardo ed io eravamo anche a spasso per il Marocco, li abbiamo raggiunti per una serata in compagnia…   il nome però…


… la sim birmana acquistata con 5$ funziona, il wi-fi dell’albergo anche, siamo connessi e così aggiorniamo chi, dall’altra parte del mondo, attende nostre notizie.


18.01.2015  -  Yangon
            … ci dirigiamo verso la Botataung Paya;  entriamo scalzi, come i veri pellegrini, il buon pellegrino Mauro si infastidisce subito … “solo muri de oro, sai buddha, sai file, gente che prega e niente de veder…  inutile dire, le nostre strade per un po’ si dividono.
Entro nel labirinto della pagoda dove la struttura crea degli angoli acuti in cui le persone pregano ad alta voce facendo risuonare i mantra…   non fosse per i click delle macchine fotografiche l’atmosfera sarebbe mistica…   comunque nell’aria c’è armonia e rispetto.
Tanti i gesti impressi nella memoria…  dalle donne, longilinee ed eleganti che debbono sedere lateralmente per le gonne stretta, ai gruppi che invocano con omaggi di frutta un qualche buddha  
Eh sì, qui, come dice Mauro,  di buddha proprio non ne mancano.
La pagoda è non solo un luogo di preghiera, ma anche di ritrovo con se stessi, con amici o con la famiglia; è un posto molto…  sociale, tra gente che prega c’è chi mangia e chi gioca.  
Sia dentro che fuori vendono i cesti di frutta da donare ai buddha, e foulard e fiori per adornarli. 
E tutt’attorno un viavai di addetti che raccolgono cesti e foulard per rivenderli nuovamente – un gran giro di soldi, anche qua la religione porta ricchezza!!!
Usciti dalla pagoda andiamo verso lo Strand Hotel, dicono simpatico da vedere e in effetti lo stile del nostro Caffè San Marco, ci regaliamo 1 ora di relax al bar.

… a fare da cornice al parco street-food e chiromanti,
la golosità prende il sopravvento, ci attrae una bella ragazza che, con grande abilità e poca attrezzatura, fa omelette express ripiene di verdure, e non siamo i soli ad esser colpiti dalla sua bellezza e destrezza…  un altro ragazzo si è seduto e si è votato alla consumazione di crepes.
Lo ritroviamo ancora là dopo 2 ore!!!



23.01.2015  -  in motorino per Bagan
            … 8.30, colazionati, inforchiamo il nostro motorino elettrico;
sembra di andare in bicicletta ma non serve pedalare; nessun problema sul dritto, le salite invece le sente con largo anticipo.
Scendiamo a Old Bagan ed iniziamo interminabili visite di pagode; grandi, medie, piccole ma fondamentalmente tutte uguali, tutto un cava le scarpe,  metti le scarpe, e ogni volta, quando esci, te ne rimangono sempre altre 1.000 da vedere! 
Una sola è degna di nota, la Shwesandaw Paya, si può salire fino su, 5 ripidissime rampe di scale, con scalini di 25 e più centimetri ma poi, il panorama ricompensa.
Laura vuole tornare a far fotografie anche al tramonto, io penso rimarrò al bar a distruggere qualche mohito.




6.01.2015  -  sempre a Kalaw
            … finiamo il giro della città, e cerchiamo un posto relax, magari con una bella terrazza, sembra quasi impossibile ma ….   mi ricordo (Laura) di un’insegna sulla scalinata, vicino al market, thazin (scoprirò poi che è un piccolo fiore bianco molto profumato, che si trova in cima agli alberi).
Intuizione fortuita!!!    la prima impressione è che sia chiuso, entro e saluto…  c’è un vecchio che sta guardando la tv;  non risponde, Mauro dice …  no i ne ga pel cul, io mi ostino e vado vicino al vecchietto, è solo sordo, come mi vede si mette subito all’opera, mi consegna 2 menù e 2 libri di remarks di turisti passati per di là, tutto molto kind e con un velo di orgoglio.   
Ci fa sedere al sole sul patio di casa sua ed a breve arrivano altri 2 giovani francesi con cui condivideremo il tavolo.
Il vecchio inizia a raccontare e noi, tutti incuriositi, stiamo ad ascoltare.  Non vuole dirci il suo nome, vuole che ce lo ricordiamo come l’uomo che a 92 anni sa ancora stupire con giochi di carte…  canticchiando e mescolando le carte ci intrattiene con un gioco che ha imparato quando aveva 16 anni, quando non esistevano telefonini e  laptop. 
I francesi ci raccontano della loro avventura…   stanno viaggiando da 3 mesi e si fermeranno ancora qui e poi,  almeno per un altro mese in Vietnam…


27.01.2015  -  inizia il trekking
            … alle 8.15 andiamo alla Diamond Trekking, ci accolgono in pigiama, tutto ancora da preparare.
Partiremo appena alle 9.30 e con un’altra guida, il marito di EE, così si chiama la titolare, si dice stanco di ieri; la nuova guida si chiama Miò,  si presenta con casco da moto in testa e iapanche (infradito) ed inizia così il trek.  
Lungo la strada Miò si ferma davanti una casa, dice che va a cambiarsi; in 5 minuti è pronto: zaino, maglietta, giacca a vento e iapanche da trekking.
Il percorso si snoda tra sentieri e strade in terra battuta, alle 12.30/13 stop ad un point-view con accanto un punto di  ristoro nepalese. 
Dopo il lunch riprendiamo a camminare, dopo un’ultima interminabile ora lungo i binari del treno, un vero calvario, una sosta ristoratrice al bar della stazione dove Miò, accortosi che Laura distribuisce alle ragazzine campioncini di profumo le chiede uno per una sua amica: Laura glie ne da 2 e lui sparisce.
La sua amica, pochi metri più in là, vende betel;
ritorna dopo un po’ con un sacchetto pieno dei deliziosi bocconcini.
Ancora 20 minuti e siamo alla guesthouse per la notte.


28.01.2015  -  2° giorno di trekking
… alle 7 ci alziamo, veloci preparativi, veloce colazione e siamo pronti, la nostra guida invece, infreddolita, non vuole uscire dalle coperte;  ci incamminiamo che sono le 8.
Altri 14 chilometri su e giù per il Myanmar, pausa pranzo, ancora 6 chilometri ed arriviamo al villaggio dove passeremo la notte.
Ci fermiamo prima in un fornitissimo baretto;  una birra e, ci spostiamo per la cena e la notte, non senza aver prima comperato ancora una birra.


29.01.2015  -  fine trek e lago Inle
            ottima colazione con pancake al miele, poi ci incamminiamo.
Sorpresa!!!  oggi la tappa lunch è alla fine, one shot,  20 chilometri … uno dietro all’altro!
Finalmente acqua, finalmente siamo al lago… una noodle soup, mangio anche quella di Laura che si accontenta di una noce di cocco, ancora una birra, e saliamo sulla barca, affusolata, che ondeggia paurosamente.
Iniziamo a risalire (o a scendere?) il lago;  
Le foto, al tramonto, si creano da sole, basta schiacciare il bottoncino.

… e poi in albergo: mocito (mohito), pizza, birra e ancora mocito, bisogna pur festeggiare la fine del trekking!



30.01.2015  -  da Nyaungshwe a Bago
… alle 16 siamo in albergo ad attendere che ci vengano a prendere per il viaggio notturno a Bago; arrivano con un pick-up, e un po’ ammassati arriviamo al punto di partenza dell’autobus;  11 ore di viaggio, parecchie le passiamo dormendo, bella la fermata/cena, in un autogrill locale, serviti da ragazzine di 10 – 12 anni, che lavorano velocissime sotto lo sguardo vigile della caposala.



31.01.2015  -  Bago e il Monte Kyaiktiyo (Golden Rock)
            … arriviamo a Bago alle 4.30, un risciò si offre di accompagnarci al nostro hotel per soli 1.000 kyat.
Ok, saliamo sul risciò con i bagagli, lui lo spinge fino all’altro lato della strada e ci mostra l’hotel: siamo arrivati dice.
… una veloce doccia, una frugale colazione e, abbiamo ancora the nel bicchiere che vengono a chiamarci: l’autobus per la Golden Rock sta partendo.

… l’autista corre come una iena, alle 8 siamo già arrivati.
Più avanti inizia la ressa per salire sui camion che vanno alla Golden Rock; e anche qua gli autisti dei camion dimostrano di non avere il famoso mattone sotto l’acceleratore: paghiamo il biglietto, comprensivo dell’assicurazione sulla vita, come recita il cartello, e si parte.
In cima un villaggio turistico vivacemente animato, bancarelle, hotel, pellegrini, portantine e chi più ne ha più ne metta.
Continuiamo, qua tutti … se buta per tera, i prega, i impiza candele, i brusa incensi, i taca plachete de oro no li credevo cusì basa banchi….

… guardiamo, fotografiamo e scendiamo; ancora mezz’ora di paura sul camion e siamo nuovamente alla stazione del bus.

… andiamo a cena: riso al cocco con arachidi, mango e spezie varie.




02.02.2015  -  Ngapaly Beach
            … arriva il taxi per l’aeroporto.
Il taxista parla un bell’inglese, si rivela un chiacchierone, ed intrattiene Laura, che ormai è diventata la-la, fino all’aeroporto, si offre anche di venire a prenderci quando torniamo, veloce scambio  di numeri di cellulare e ci salutiamo. 
L’aereo è molto piccolo, un ATR 42 o modello successivo, a turboelica, Laura non ne ha mai volato su uno  simile, e penso nemmeno molti altri passeggeri.
Arriviamo in 1 ora, ci attendono, ci accompagnano al residence; nonostante avessimo prenotato una più economica stanza sul retro, ce ne danno una bellissima, grande, con due letti da una piazza e mezza, vista mare.
A 500 metri vari ristorantini, ne scegliamo uno che sembra il più quotato, e con 2 mohito iniziamo quella che si rivelerà un’ottima cena.



04.02.2015  -  Ngapali Beach
… oggi si pranza con la frutta che acquistiamo dalle donnine che passano per la spiaggia: pochi dollari e la signora, con una tecnica tutta sua lava, pela, taglia a pezzetti e riempie un sacchetto di ananas e mango, freschi e gustosi.


05.02.2015  -  Ngapaly Beach, arrivano Mattia e Valentina
            oggi arrivano i nostri amici!!!
E la sera siamo a cena tutti assieme al best friend:  mohito, king prawn e curry prawn con cocconut-milk.



08.02.2015  -  Yangon
… la sera andiamo a chinatown, vicino al nostro albergo.
E’ un immergersi in un caos di colori, di sapori e di odori, un susseguirsi di baretti e di bancarelle di street-food; siamo attratti da un‘insegna, qua il mohito costa 800 kyatt – 0,80 dollari, il cameriere ci piazza in tavola con Dave, un simpatico canadese.
La serata si conclude tra chiacchiere, birra e mohiti, proprio quello che ci voleva per salutare il Myanmar.



novembre 2015
            … è notizia di questi giorni che Aung San Suu Kyi ha trionfato alle elezioni, il Myanmar se lo merita!!!












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